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Gli amici della Triennale alla scuola ebraica

La Presidente degli Amici della Triennale Elena Tettamanti e l’imprenditore Giuseppe Caprotti nelle aule di via Sally Mayer per illustrare un progetto che coinvolge i maturandi.


l progetto “Architettura dei luoghi. Architettura di emozioni” è arrivato finalmente alla Scuola Ebraica di Milano, grazie anche a testimonial di eccezione che l’hanno visitata martedì 5 febbraio. Si può parlare, anzi, quasi di un “gemellaggio” tra la Fondazione Scuola rappresentata durante l’incontro dal consigliere Marco Grego, e gli ospiti dell’Associazione Amici della Triennale, ricevuti nell’auletta della biblioteca della scuola per illustrare un’originale iniziativa destinata ai giovani, che si muove attorno al polo museale del Parco Sempione.

Destinatari del progetto sono, infatti, i 2500 allievi che frequentano le classi quinte di Licei e Istituti tecnici milanesi. Per la scuola Ebraica questo significa i 22 maturandi del 2019. “E’ la prima volta che ho l’occasione di venire in questo istituto - ha dichiarato la Presidente della Associazione Elena Tettamanti, prima di illustrare i dettagli del progetto insieme alla sua collaboratrice Bianca Iannacone – la trovo una realtà molto interessante, dove proporre la nostra iniziativa, unapproccio multidisciplinare capaci di arricchire i ragazzi facendo loro conoscere una realtà che offre ai giovani moltissime occasioni di aggregazione: non solo mostre d’arte, ma anche teatro, biblioteca, caffè.”

La prima delle fasi in cui si articola Architettura dei luoghi è la registrazione al progetto, che i ragazzi hanno compiuto direttamente dai loro smarthphone durante la stessa presentazione. Hanno così guadagnato automaticamente la tessera di Amici della Triennale, che dà diritto per un anno ad accedere gratuitamente a tutte le mostre e a forti sconti sulle altre attività (compresi i caffè interni). La tessera verrà consegnata nel corso di un evento per tutti i ragazzi la sera del 23 marzo.

La seconda parte è un contest che chiede a 50 giovani che vorranno partecipare attivamente al progetto di raccontare il proprio luogo preferito di Milano e il suo contesto sociale (architettura, scuole, urbanistica, volontariato, giovani ecc.) nella forma a loro più congeniale (testo scritto, video, immagini fotografiche ecc.). I 10 contributi che risulteranno più validi saranno successivamente esposti in una mostra proprio nel museo milanese e avranno diritto ad un “buono cultura” (libri, audiovisivi, programmi digitali) dal valore di 1.000 euro ciascuno e acquisiranno il titolo di ambassador della Triennale di Milano.
Chissà che uno di loro non possa essere proprio un allievo della scuola ebraica.

La conclusione della giornata è stata affidata all’imprenditore Giuseppe Caprotti tra i principali promotori del progetto: “Puntiamo molto sui giovani. In un paese che tende a parlare fin troppo spesso di pensioni, abbiamo il dovere di dare un segnale diverso pensando alla cultura e ai nostri ragazzi.”
Gli amici della Triennale alla scuola ebraica

La Presidente degli Amici della Triennale Elena Tettamanti e l’imprenditore Giuseppe Caprotti nelle aule di via Sally Mayer per illustrare un progetto che coinvolge i maturandi.


l progetto “Architettura dei luoghi. Architettura di emozioni” è arrivato finalmente alla Scuola Ebraica di Milano, grazie anche a testimonial di eccezione che l’hanno visitata martedì 5 febbraio. Si può parlare, anzi, quasi di un “gemellaggio” tra la Fondazione Scuola rappresentata durante l’incontro dal consigliere Marco Grego, e gli ospiti dell’Associazione Amici della Triennale, ricevuti nell’auletta della biblioteca della scuola per illustrare un’originale iniziativa destinata ai giovani, che si muove attorno al polo museale del Parco Sempione.

Destinatari del progetto sono, infatti, i 2500 allievi che frequentano le classi quinte di Licei e Istituti tecnici milanesi. Per la scuola Ebraica questo significa i 22 maturandi del 2019. “E’ la prima volta che ho l’occasione di venire in questo istituto - ha dichiarato la Presidente della Associazione Elena Tettamanti, prima di illustrare i dettagli del progetto insieme alla sua collaboratrice Bianca Iannacone – la trovo una realtà molto interessante, dove proporre la nostra iniziativa, unapproccio multidisciplinare capaci di arricchire i ragazzi facendo loro conoscere una realtà che offre ai giovani moltissime occasioni di aggregazione: non solo mostre d’arte, ma anche teatro, biblioteca, caffè.”

La prima delle fasi in cui si articola Architettura dei luoghi è la registrazione al progetto, che i ragazzi hanno compiuto direttamente dai loro smarthphone durante la stessa presentazione. Hanno così guadagnato automaticamente la tessera di Amici della Triennale, che dà diritto per un anno ad accedere gratuitamente a tutte le mostre e a forti sconti sulle altre attività (compresi i caffè interni). La tessera verrà consegnata nel corso di un evento per tutti i ragazzi la sera del 23 marzo.

La seconda parte è un contest che chiede a 50 giovani che vorranno partecipare attivamente al progetto di raccontare il proprio luogo preferito di Milano e il suo contesto sociale (architettura, scuole, urbanistica, volontariato, giovani ecc.) nella forma a loro più congeniale (testo scritto, video, immagini fotografiche ecc.). I 10 contributi che risulteranno più validi saranno successivamente esposti in una mostra proprio nel museo milanese e avranno diritto ad un “buono cultura” (libri, audiovisivi, programmi digitali) dal valore di 1.000 euro ciascuno e acquisiranno il titolo di ambassador della Triennale di Milano.
Chissà che uno di loro non possa essere proprio un allievo della scuola ebraica.

La conclusione della giornata è stata affidata all’imprenditore Giuseppe Caprotti tra i principali promotori del progetto: “Puntiamo molto sui giovani. In un paese che tende a parlare fin troppo spesso di pensioni, abbiamo il dovere di dare un segnale diverso pensando alla cultura e ai nostri ragazzi.”