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La Scuola Ebraica: tre punti per migliorare

I rappresentanti delle tre liste che ci rappresentano all’Ucei elencano i tre punti fondamentali perché  la Scuola Ebraica di Milano sia per le famiglie una scelta di qualità e non “obbligata”

Cobi Benatoff
, lista Comunità aperta
La complessità scolastica richiede una gestione diversa da quella attuale. La scuola dovrebbe essere gestita da un Board formato dai principali finanziatori (la Cem, la Fondazione Scuola e altri donatori) e dagli stakeholder (i genitori, il corpo insegnanti e altre figure direttamente interessate). È necessario, inoltre, un responsabile della gestione economica, di marketing e della qualità della scuola: una figura nuova impegnata in una gestione innovativa.

Innovazione e qualità anche per l’organizzazione generale della scuola e per i contenuti del programma scolastico, per attirare i genitori e consentirci di mantenere un corpo insegnante di alto livello.

Per le materie ebraiche che caratterizzano la nostra scuola serve un approccio moderno e stimolante che consenta ai nostri studenti di affrontarle con maggiore interesse e gioia. In questo ambito è molto importante coinvolgere maggiormente le famiglie, come avviene per esempio per il Seder didattico di Pesach alle Primarie, creando un rapporto diretto e continuo tra le famiglie, gli allievi e la Rabbanut.

Raffaele Besso, lista WellCommunity
Aumentare la qualità dell’insegnamento, rendendo la scuola pronta ad accettare e superare le sfide del mondo esterno e dando ai ragazzi i requisiti per accedere nelle più diverse aree preparandoli ad essere cittadini del mondo. L’opportunità data dall’alternanza scuola-lavoro può rappresentare per la nostra scuola una reale opportunità, quella di mettere gli alunni di successo, che non sono pochi, al servizio della scuola e dei ragazzi. Siamo ebrei con famiglie sparse nel mondo, ma la nostra scuola non rispecchia pienamente questa realtà in termini di contatto, condivisione e integrazione con altre scuole ebraiche di valore nel mondo. Eppure sappiamo tutti quanto sia importante nella vita fare network.

Migliorare la percezione della qualità della scuola ebraica sia all’interno che all’esterno.
Fare in modo che la scuola dal punto di vista didattico e formativo soddisfi le aspettative degli alunni e delle loro famiglie.

Poiché gli alunni, finita la scuola ebraica, costruiranno la loro vita nel mondo, è importante che la scuola rafforzi l’identità ebraica con l’insegnamento dell’ebraico e dell’ebraismo, ma anche insegnando una modalità ebraica di vivere nella quotidianità. Se questi sono insegnamenti deboli, perdiamo il nostro carattere distintivo ed una delle ragioni fondamentali di scelta della nostra scuola diventa poca cosa.

Milo Hasbani, lista Milano x l’Unione
Solidità finanziaria anche a costo di accorpare due indirizzi, insegnanti stabili coinvolti e premiati secondo merito, insegnamento bilingue inglese. Importante la ricerca di bandi e l’entrata in un sistema di scambi europei con altre scuole ebraiche.

Vocazione più internazionale e ragazzi più incoraggiati a confrontarsi con gli altri con il progetto di apertura della scuola -a zero costi per la Cem e finanziato dall’Ucei come aiuto alle piccole comunità- per periodi limitati, ai giovani in età scolare delle altre comunità presso famiglie di pari livello di ebraicità; il progetto di un liceo internazionale con l’ipotesi dei 5 anni su stile francese ed americano ed un manager, come proposto dalla Fondazione, per la gestione.

Oltre il curricolare, una offerta varia a scelta e anche a pagamento, magari in collaborazione con altre scuole statali di qualità.
La Scuola Ebraica: tre punti per migliorare

I rappresentanti delle tre liste che ci rappresentano all’Ucei elencano i tre punti fondamentali perché  la Scuola Ebraica di Milano sia per le famiglie una scelta di qualità e non “obbligata”

Cobi Benatoff
, lista Comunità aperta
La complessità scolastica richiede una gestione diversa da quella attuale. La scuola dovrebbe essere gestita da un Board formato dai principali finanziatori (la Cem, la Fondazione Scuola e altri donatori) e dagli stakeholder (i genitori, il corpo insegnanti e altre figure direttamente interessate). È necessario, inoltre, un responsabile della gestione economica, di marketing e della qualità della scuola: una figura nuova impegnata in una gestione innovativa.

Innovazione e qualità anche per l’organizzazione generale della scuola e per i contenuti del programma scolastico, per attirare i genitori e consentirci di mantenere un corpo insegnante di alto livello.

Per le materie ebraiche che caratterizzano la nostra scuola serve un approccio moderno e stimolante che consenta ai nostri studenti di affrontarle con maggiore interesse e gioia. In questo ambito è molto importante coinvolgere maggiormente le famiglie, come avviene per esempio per il Seder didattico di Pesach alle Primarie, creando un rapporto diretto e continuo tra le famiglie, gli allievi e la Rabbanut.

Raffaele Besso, lista WellCommunity
Aumentare la qualità dell’insegnamento, rendendo la scuola pronta ad accettare e superare le sfide del mondo esterno e dando ai ragazzi i requisiti per accedere nelle più diverse aree preparandoli ad essere cittadini del mondo. L’opportunità data dall’alternanza scuola-lavoro può rappresentare per la nostra scuola una reale opportunità, quella di mettere gli alunni di successo, che non sono pochi, al servizio della scuola e dei ragazzi. Siamo ebrei con famiglie sparse nel mondo, ma la nostra scuola non rispecchia pienamente questa realtà in termini di contatto, condivisione e integrazione con altre scuole ebraiche di valore nel mondo. Eppure sappiamo tutti quanto sia importante nella vita fare network.

Migliorare la percezione della qualità della scuola ebraica sia all’interno che all’esterno.
Fare in modo che la scuola dal punto di vista didattico e formativo soddisfi le aspettative degli alunni e delle loro famiglie.

Poiché gli alunni, finita la scuola ebraica, costruiranno la loro vita nel mondo, è importante che la scuola rafforzi l’identità ebraica con l’insegnamento dell’ebraico e dell’ebraismo, ma anche insegnando una modalità ebraica di vivere nella quotidianità. Se questi sono insegnamenti deboli, perdiamo il nostro carattere distintivo ed una delle ragioni fondamentali di scelta della nostra scuola diventa poca cosa.

Milo Hasbani, lista Milano x l’Unione
Solidità finanziaria anche a costo di accorpare due indirizzi, insegnanti stabili coinvolti e premiati secondo merito, insegnamento bilingue inglese. Importante la ricerca di bandi e l’entrata in un sistema di scambi europei con altre scuole ebraiche.

Vocazione più internazionale e ragazzi più incoraggiati a confrontarsi con gli altri con il progetto di apertura della scuola -a zero costi per la Cem e finanziato dall’Ucei come aiuto alle piccole comunità- per periodi limitati, ai giovani in età scolare delle altre comunità presso famiglie di pari livello di ebraicità; il progetto di un liceo internazionale con l’ipotesi dei 5 anni su stile francese ed americano ed un manager, come proposto dalla Fondazione, per la gestione.

Oltre il curricolare, una offerta varia a scelta e anche a pagamento, magari in collaborazione con altre scuole statali di qualità.