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La Cena di Gala, brillano stelle e offerte

Ai 400 partecipanti Piace la formula dell’Asta Silente. Tanti applausi per Ambra Angiolini e Christian de Sica.

"Siamo qui per restituire quanto la Scuola Ebraica ci ha dato”. Così una commossa Karen Nahum conclude il suo intervento alla Cena di Gala della Fondazione Scuola Ebraica di Milano di cui è Presidente. Dopo quattro anni la sua ultima cena di Gala al vertice della Fondazione Scuola è ancora una volta un successo e lei giustamente si emoziona nel ricordare quanto fatto e ringrazia chi lo ha reso possibile, come gli stessi 400 ospiti che l’11 aprile si sono riuniti nell’Aula Magna A.Benatoff della scuola di via Sally Mayer.

E qui Fondazione e Scuola si abbracciano ancora di più per un evento che si preannuncia ricco di emozioni fin dalle prime battute. Ad accogliere gli ospiti una mise en place scintillante, declinata nei colori del blu, video proiezioni, tanta cura nei dettagli dell’allestimento, ma soprattutto molti amici arrivati da ogni angolo del mondo con cui è bello ritrovarsi e le sorprese non sono certo finite.

Come sempre l’apertura è affidata ai bambini della Scuola. Sul palco gli alunni della 4° elementare propongono prima un frizzante medley di quattro musical, poi gli inni italiano e israeliano. Michela Proietti, giornalista del Corriere della Sera, questa volta nel ruolo di brillante conduttrice, li intervista e scopriamo quanto impegno ci sia dietro questa esibizione.
Karen Nahum parla poco prima dell’inizio della cena, ringrazia le autorità presenti: in platea ci sono l’Eurodeputata Lara Comi, il Console generale di Francia Cyrille Rogeaux, il Vicario prefetto di Milano Francesco Garsia, il Prefetto di Lodi Marcello Cardona, il Sottosegretario della Regione Lombardia Alan Rizzi, i Co-presidenti della Comunità Ebraica di Milano Milo Hasbani e Raffaele Besso e ovviamente il Rabbino Capo di Milano Rav Arbib che ricorda ai presenti il valore dell’educazione nella tradizione ebraica.

Il compito di relazionare sulle considerevoli cifre raccolte nel 2018 spetta a Marco Grego, Past President della Fondazione, che soprattutto descrive la novità più interessante di questa Cena di Gala: ospita infatti le ultime battute dell’asta silente organizzata dalla Fondazione sul sito charitystars. com.

Scorrono lotti, anche insoliti, che tanti amici hanno messo a disposizione: ci sono incontri con celebrità, biglietti per eventi esclusivi, maglie di campioni dello sport, gioielli, oggetti d’arte, soggiorni in resort di lusso... oppure più semplicemente si può dare il sostegno a uno dei tanti progetti della Fondazione. I lotti scorrono sui maxischermi della sala e fin da subito i rilanci volano accompagnati dai nomi dei generosi donatori.

Ma c’è un altro elemento che rende questa serata memorabile: gli ospiti. La prima a salire sul palco è Ambra Angiolini. Due letture da “Sette anni di felicità” di Etgar Keret servono da spunto per dialogare con Michela Proietti del rapporto con i figli, un tema che in una scuola catalizza l’attenzione di molti presenti. Ambra si rivela vivace, pronta a scherzare con il pubblico, ma anche profonda nel trattare temi di attualità e, naturalmente, attrice di talento.

Dopo la proiezione del video “Alla scoperta della Fondazione Scuola” sale sul palco Christian De Sica. Istrionico come sempre, ma anche pronto a far commuovere raccontando di un suo “film nel cassetto”: un progetto dedicato a un episodio della vita di suo padre.
È la storia di come Vittorio de Sica, con la scusa di girare un film dal titolo “La Porta del Cielo”, riuscì a salvare ebrei, dissidenti politici e altre centinaia di romani invisi al nazifascismo chiudendosi per mesi dentro la Basilica di San Paolo fino all’arrivo delle truppe alleate nel 1944. De Sica racconta l’aneddoto come fosse un brano di teatro dove tutti i protagonisti prendono vita: il padre, la madre, Cesare Zavattini, le famiglie ebree romane… sembra quasi di vederlo già sullo schermo.

Infine arriva anche il momento di fare le somme e sono consistenti: l’asta raccoglie oltre 30.000 euro. Altre donazioni arrivano ancora dalle offerte raccolte tra i tavoli con il metodo tradizionale delle buste. E altre arriveranno da altri lotti che sono ancora a disposizione su charitystars.com

È un nuovo successo che permetterà di realizzare il futuro di molti allievi, i quali, c’è da scommettere, si troveranno anche loro nelle cene di Gala dei prossimi decenni, per ricordarsi che più Fondazione vuol dire più scuola.

Alberto Angelino
La Cena di Gala, brillano stelle e offerte

Ai 400 partecipanti Piace la formula dell’Asta Silente. Tanti applausi per Ambra Angiolini e Christian de Sica.

"Siamo qui per restituire quanto la Scuola Ebraica ci ha dato”. Così una commossa Karen Nahum conclude il suo intervento alla Cena di Gala della Fondazione Scuola Ebraica di Milano di cui è Presidente. Dopo quattro anni la sua ultima cena di Gala al vertice della Fondazione Scuola è ancora una volta un successo e lei giustamente si emoziona nel ricordare quanto fatto e ringrazia chi lo ha reso possibile, come gli stessi 400 ospiti che l’11 aprile si sono riuniti nell’Aula Magna A.Benatoff della scuola di via Sally Mayer.

E qui Fondazione e Scuola si abbracciano ancora di più per un evento che si preannuncia ricco di emozioni fin dalle prime battute. Ad accogliere gli ospiti una mise en place scintillante, declinata nei colori del blu, video proiezioni, tanta cura nei dettagli dell’allestimento, ma soprattutto molti amici arrivati da ogni angolo del mondo con cui è bello ritrovarsi e le sorprese non sono certo finite.

Come sempre l’apertura è affidata ai bambini della Scuola. Sul palco gli alunni della 4° elementare propongono prima un frizzante medley di quattro musical, poi gli inni italiano e israeliano. Michela Proietti, giornalista del Corriere della Sera, questa volta nel ruolo di brillante conduttrice, li intervista e scopriamo quanto impegno ci sia dietro questa esibizione.
Karen Nahum parla poco prima dell’inizio della cena, ringrazia le autorità presenti: in platea ci sono l’Eurodeputata Lara Comi, il Console generale di Francia Cyrille Rogeaux, il Vicario prefetto di Milano Francesco Garsia, il Prefetto di Lodi Marcello Cardona, il Sottosegretario della Regione Lombardia Alan Rizzi, i Co-presidenti della Comunità Ebraica di Milano Milo Hasbani e Raffaele Besso e ovviamente il Rabbino Capo di Milano Rav Arbib che ricorda ai presenti il valore dell’educazione nella tradizione ebraica.

Il compito di relazionare sulle considerevoli cifre raccolte nel 2018 spetta a Marco Grego, Past President della Fondazione, che soprattutto descrive la novità più interessante di questa Cena di Gala: ospita infatti le ultime battute dell’asta silente organizzata dalla Fondazione sul sito charitystars. com.

Scorrono lotti, anche insoliti, che tanti amici hanno messo a disposizione: ci sono incontri con celebrità, biglietti per eventi esclusivi, maglie di campioni dello sport, gioielli, oggetti d’arte, soggiorni in resort di lusso... oppure più semplicemente si può dare il sostegno a uno dei tanti progetti della Fondazione. I lotti scorrono sui maxischermi della sala e fin da subito i rilanci volano accompagnati dai nomi dei generosi donatori.

Ma c’è un altro elemento che rende questa serata memorabile: gli ospiti. La prima a salire sul palco è Ambra Angiolini. Due letture da “Sette anni di felicità” di Etgar Keret servono da spunto per dialogare con Michela Proietti del rapporto con i figli, un tema che in una scuola catalizza l’attenzione di molti presenti. Ambra si rivela vivace, pronta a scherzare con il pubblico, ma anche profonda nel trattare temi di attualità e, naturalmente, attrice di talento.

Dopo la proiezione del video “Alla scoperta della Fondazione Scuola” sale sul palco Christian De Sica. Istrionico come sempre, ma anche pronto a far commuovere raccontando di un suo “film nel cassetto”: un progetto dedicato a un episodio della vita di suo padre.
È la storia di come Vittorio de Sica, con la scusa di girare un film dal titolo “La Porta del Cielo”, riuscì a salvare ebrei, dissidenti politici e altre centinaia di romani invisi al nazifascismo chiudendosi per mesi dentro la Basilica di San Paolo fino all’arrivo delle truppe alleate nel 1944. De Sica racconta l’aneddoto come fosse un brano di teatro dove tutti i protagonisti prendono vita: il padre, la madre, Cesare Zavattini, le famiglie ebree romane… sembra quasi di vederlo già sullo schermo.

Infine arriva anche il momento di fare le somme e sono consistenti: l’asta raccoglie oltre 30.000 euro. Altre donazioni arrivano ancora dalle offerte raccolte tra i tavoli con il metodo tradizionale delle buste. E altre arriveranno da altri lotti che sono ancora a disposizione su charitystars.com

È un nuovo successo che permetterà di realizzare il futuro di molti allievi, i quali, c’è da scommettere, si troveranno anche loro nelle cene di Gala dei prossimi decenni, per ricordarsi che più Fondazione vuol dire più scuola.

Alberto Angelino