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La Cena della Fondazione: ospiti illustri e successo di pubblico

All’evento di raccolta fondi della Fondazione Scuola hanno partecipato quest’anno circa 400 persone: un grande successo grazie anche alla presenza di ospiti di richiamo – Mariastella Gelmini e Daniele Capezzone – allo straordinario conduttore Antonino Monteleone, al nuovo video emozionale e all’esibizione dei ragazzi sul palco. Una serata sostenuta da tanti sponsor e tante donazioni.

Il tema della serata era M’illumino di Scuola, che il presidente della Fondazione Simone Sinai ha illustrato nel suo discorso di apertura: «Il tema scelto dal nuovo Consiglio della Fondazione unisce diversi concetti: innanzi tutto la luce, quella che vorremmo vedere dopo un periodo così buio; poi la cultura, con la citazione della poesia di Ungaretti. La Scuola è infatti il contesto per eccellenza che dà luce e cultura ai nostri ragazzi, il nostro futuro».

In un momento difficile la Fondazione continua a fare la propria parte
Il 30 maggio l’Aula Magna della Scuola era decorata a festa: erano presenti il presidente della Comunità Walker Meghnagi e il vicepresidente Ilan Boni, il Rabbino Capo di Milano Alfonso Arbib, numerosi consiglieri della Comunità, l’assessore alle Scuole della Comunità di Roma Daniela DeBash, il preside della Scuola Marco Camerini e una rappresentanza del corpo docente. «Ci siamo chiesti se fosse opportuno organizzare la Cena in un momento così difficile per le nostre comunità e per Israele» ha detto Simone Sinai, che debuttava sul palco in veste di presidente. «Poi abbiamo deciso di seguire la strada che da sempre segue il popolo ebraico: continuiamo a vivere e a fare la nostra parte. E la nostra parte è quella di sostenere la Scuola».

Il senso dell’esistenza della Scuola
La serata è stata condotta da un magistrale Antonino Monteleone, giornalista d’inchiesta che ha raccontato il suo forte legame con la comunità ebraica e con Israele fin da quando era bambino, alternando momenti leggeri a parole di grande spessore, sostegno e amicizia. Rav Arbib ha sottolineato che stiamo vivendo un momento difficile, di rinascita dell’antisemitismo, ma che non dobbiamo farci prendere dalla paura bensì fare ciò che hanno sempre fatto i nostri avi: ricordare il passato, vivere il presente e guardare con ottimismo al futuro. E il senso stesso dell’esistenza della Scuola Ebraica è quello di costruire un futuro per il nostro popolo, affinché sia davvero, come diceva uno scrittore dell’Ottocento, un popolo eterno.

Lo spettacolo e le donazioni
Gli interventi introduttivi hanno lasciato il posto allo spettacolo, con la proiezione del nuovo video della Fondazione (a questo link) che racconta la nostra Scuola attraverso diverse generazioni; poi la performance canora dei ragazzi e ragazze delle medie, che hanno interpretato la canzone Heal the Wold, trasformata per l’occasione in Light the World. Il pubblico applaudiva, partecipava e soprattutto, donava: chi online, chi con le tradizionali buste. Le donazioni erano visualizzate sullo schermo in tempo reale, con Antonino Monteleone abilissimo a richiamare l’attenzione sui progetti da sostenere e la platea che rispondeva con grande generosità.

Il dialogo con Daniele Capezzone
Nella seconda parte della serata Monteleone, ripresi i panni del giornalista, ha intervistato gli ospiti, dialogando con loro di scuola, di università, del ruolo dell’educazione soprattutto in questo momento. Daniele Capezzone si è speso per una scuola che punti all’eccellenza e non si accontenti della mediocrità e ha stigmatizzato la woke culture delle università americane che sta portando all’intolleranza. «Si è generato un corto circuito: si parla di diversità ma quando emerge un pensiero diverso lo si colpisce con il martello della censura». La scuola è il luogo dove si insegna il significato delle parole, ha detto Monteleone. Oggi nel discorso pubblico ci sono parole usate fuori luogo, avvelenandolo: la parola genocidio per esempio. «Cari studenti e professori che usate questa parola», ha risposto Capezzone, «sappiate che siete elogiati e incoraggiati da dittatori sanguinari. Siete orgogliosi? Se l’Occidente vi fa così orrore, partite per quei paesi che vi sembrano paradisiaci e vivete secondo i costumi locali».

L’intervista a Mariastella Gelmini
Con la senatrice Gelmini Monteleone ha affrontato il tema della libertà di pensiero. «Pensavamo che in Occidente alcune conquiste, come la democrazia e lo stato di diritto, fossero acquisite» ha detto Gemini. «Invece l’Occidente oggi non vuole vedere che o si accontenta di una pace che è una resa, oppure deve trovare il coraggio di mettersi in gioco per difendere i propri valori». Monteleone le chiede delle proteste studentesche. «Non le banalizzo, ma sono la dittatura di una minoranza. C’è oggi una contraddizione fra quello che deve rappresentare l’università – pluralismo, scambi culturali, idee diverse – e il fatto che si mettano in discussione gli accordi con gli atenei israeliani e non quelli con paesi che uccidono gli studenti e dove non c’è libertà di stampa».

Il video con gli highlight della serata è disponibile cliccando qui.

La Cena della Fondazione: ospiti illustri e successo di pubblico

All’evento di raccolta fondi della Fondazione Scuola hanno partecipato quest’anno circa 400 persone: un grande successo grazie anche alla presenza di ospiti di richiamo – Mariastella Gelmini e Daniele Capezzone – allo straordinario conduttore Antonino Monteleone, al nuovo video emozionale e all’esibizione dei ragazzi sul palco. Una serata sostenuta da tanti sponsor e tante donazioni.

Il tema della serata era M’illumino di Scuola, che il presidente della Fondazione Simone Sinai ha illustrato nel suo discorso di apertura: «Il tema scelto dal nuovo Consiglio della Fondazione unisce diversi concetti: innanzi tutto la luce, quella che vorremmo vedere dopo un periodo così buio; poi la cultura, con la citazione della poesia di Ungaretti. La Scuola è infatti il contesto per eccellenza che dà luce e cultura ai nostri ragazzi, il nostro futuro».

In un momento difficile la Fondazione continua a fare la propria parte
Il 30 maggio l’Aula Magna della Scuola era decorata a festa: erano presenti il presidente della Comunità Walker Meghnagi e il vicepresidente Ilan Boni, il Rabbino Capo di Milano Alfonso Arbib, numerosi consiglieri della Comunità, l’assessore alle Scuole della Comunità di Roma Daniela DeBash, il preside della Scuola Marco Camerini e una rappresentanza del corpo docente. «Ci siamo chiesti se fosse opportuno organizzare la Cena in un momento così difficile per le nostre comunità e per Israele» ha detto Simone Sinai, che debuttava sul palco in veste di presidente. «Poi abbiamo deciso di seguire la strada che da sempre segue il popolo ebraico: continuiamo a vivere e a fare la nostra parte. E la nostra parte è quella di sostenere la Scuola».

Il senso dell’esistenza della Scuola
La serata è stata condotta da un magistrale Antonino Monteleone, giornalista d’inchiesta che ha raccontato il suo forte legame con la comunità ebraica e con Israele fin da quando era bambino, alternando momenti leggeri a parole di grande spessore, sostegno e amicizia. Rav Arbib ha sottolineato che stiamo vivendo un momento difficile, di rinascita dell’antisemitismo, ma che non dobbiamo farci prendere dalla paura bensì fare ciò che hanno sempre fatto i nostri avi: ricordare il passato, vivere il presente e guardare con ottimismo al futuro. E il senso stesso dell’esistenza della Scuola Ebraica è quello di costruire un futuro per il nostro popolo, affinché sia davvero, come diceva uno scrittore dell’Ottocento, un popolo eterno.

Lo spettacolo e le donazioni
Gli interventi introduttivi hanno lasciato il posto allo spettacolo, con la proiezione del nuovo video della Fondazione (a questo link) che racconta la nostra Scuola attraverso diverse generazioni; poi la performance canora dei ragazzi e ragazze delle medie, che hanno interpretato la canzone Heal the Wold, trasformata per l’occasione in Light the World. Il pubblico applaudiva, partecipava e soprattutto, donava: chi online, chi con le tradizionali buste. Le donazioni erano visualizzate sullo schermo in tempo reale, con Antonino Monteleone abilissimo a richiamare l’attenzione sui progetti da sostenere e la platea che rispondeva con grande generosità.

Il dialogo con Daniele Capezzone
Nella seconda parte della serata Monteleone, ripresi i panni del giornalista, ha intervistato gli ospiti, dialogando con loro di scuola, di università, del ruolo dell’educazione soprattutto in questo momento. Daniele Capezzone si è speso per una scuola che punti all’eccellenza e non si accontenti della mediocrità e ha stigmatizzato la woke culture delle università americane che sta portando all’intolleranza. «Si è generato un corto circuito: si parla di diversità ma quando emerge un pensiero diverso lo si colpisce con il martello della censura». La scuola è il luogo dove si insegna il significato delle parole, ha detto Monteleone. Oggi nel discorso pubblico ci sono parole usate fuori luogo, avvelenandolo: la parola genocidio per esempio. «Cari studenti e professori che usate questa parola», ha risposto Capezzone, «sappiate che siete elogiati e incoraggiati da dittatori sanguinari. Siete orgogliosi? Se l’Occidente vi fa così orrore, partite per quei paesi che vi sembrano paradisiaci e vivete secondo i costumi locali».

L’intervista a Mariastella Gelmini
Con la senatrice Gelmini Monteleone ha affrontato il tema della libertà di pensiero. «Pensavamo che in Occidente alcune conquiste, come la democrazia e lo stato di diritto, fossero acquisite» ha detto Gemini. «Invece l’Occidente oggi non vuole vedere che o si accontenta di una pace che è una resa, oppure deve trovare il coraggio di mettersi in gioco per difendere i propri valori». Monteleone le chiede delle proteste studentesche. «Non le banalizzo, ma sono la dittatura di una minoranza. C’è oggi una contraddizione fra quello che deve rappresentare l’università – pluralismo, scambi culturali, idee diverse – e il fatto che si mettano in discussione gli accordi con gli atenei israeliani e non quelli con paesi che uccidono gli studenti e dove non c’è libertà di stampa».

Il video con gli highlight della serata è disponibile cliccando qui.