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ALLA SCUOLA EBRAICA DI VIA SALLY MAYER LE ELEMENTARI RITORNANO AGLI ALUNNI

Una cerimonia segna il termine di un ampio lavoro di ristrutturazione che ha coinvolto l’ala sud-ovest della Scuola Primaria dell'Istituto.


Sei aule, un laboratorio d’informatica, un'aula insegnanti, due aree per le attività ludiche e diversi locali di servizi. Sono gli spazi inaugurati il 29 maggio alla Scuola Ebraica di Milano di via Sally Mayer nel corso di una semplice ma commossa cerimonia che li ha restituiti all'Istituto dopo una serie di lavori di ristrutturazione. Un impegno reso possibile dagli oltre 150.000 Euro raccolti dalla Fondazione Scuola: l'istituzione che festeggia nel 2018 i suoi 20 anni, nata proprio per sostenere l'istituto, sia nei programmi didattici, sia nella consevazione di un edificio che significa molto per la storia e l'identità culturale di Milano.

La scuola di via Sally Mayer è infatti stata edificata nei primi anni 60 su progetto dell'architetto Eugenio Gentili Tedeschi, già impegnato nella ricostruzione del Tempio di Via Guastalla. Un edificio all'avanguardia ancora oggi, dotato di palestre, mense, campo sportivo, centro di ricreazione, campi da gioco e terrazze coperte. Oltre 50 anni di attività, con migliaia di alunni (oggi sono oltre 500) che però “pesano” sulle strutture. La Fondazione, in accordo con Scuola e Comunità Ebraica, ha cadenzato una serie di interventi per il recupero totale dell'edificio. Il lotto di lavori, che si è concluso ufficialmente il 29 maggio scorso, riguarda le scuole elementari che occupano gran parte del pian terreno e primo piano dell'istituto e circa 200 allievi in 9 classi, non tutti italiani per inciso, perché la scuola accoglie molti studenti dall'estero, in particolare Israele e USA.

La cerimonia di inaugurazione ha visto la presenza del rabbino capo di Milano Rav Alfonso Arbib, del co presidente della Comunità Ebraica di Milano Raffaele Besso, della presidente della Fondazione Scuola Karen Nahum e naturalmente dei docenti dell'Istituto, a cominciare dal preside Agostino Miele e dalla coordinatrice didattica delle primarie Claudia Bagnarelli; ma ad essere protagonisti sono stati soprattutto gli allievi delle elementari, rappresentati dagli alunni di quinta, e tante famiglie che hanno contribuito a finanziare i lavori dedicando quel gesto a nonni e genitori che come loro hanno frequentato l'Istituto e confermando così un impegno che in via Sally Mayer si tramanda di generazione in generazione.

Infine una curiosità: in occasione dei lavori molti dei banchi ancora in ottime condizioni sono stati donati all'Istituto Comprensivo “Monte Amiata” di Rozzano per allestire un laboratorio di informatica e molte sedie sono state regalate alla Parrocchia Santi Chiara e Francesco in Ponte Sesto di Rozzano. Questa estate cominceranno i lavori anche per il secondo lotto che riguarderà l’ala nord-est delle Primarie al Piano Rialzato e Primo Primo e la Fondazione è già impegnata sulla raccolta dei contributi che serviranno per ultimare i lavori.

 




Per informazioni e donazioni 
info@fondazionescuolaebraica.it  +39.345.3526572

ALLA SCUOLA EBRAICA DI VIA SALLY MAYER LE ELEMENTARI RITORNANO AGLI ALUNNI

Una cerimonia segna il termine di un ampio lavoro di ristrutturazione che ha coinvolto l’ala sud-ovest della Scuola Primaria dell'Istituto.


Sei aule, un laboratorio d’informatica, un'aula insegnanti, due aree per le attività ludiche e diversi locali di servizi. Sono gli spazi inaugurati il 29 maggio alla Scuola Ebraica di Milano di via Sally Mayer nel corso di una semplice ma commossa cerimonia che li ha restituiti all'Istituto dopo una serie di lavori di ristrutturazione. Un impegno reso possibile dagli oltre 150.000 Euro raccolti dalla Fondazione Scuola: l'istituzione che festeggia nel 2018 i suoi 20 anni, nata proprio per sostenere l'istituto, sia nei programmi didattici, sia nella consevazione di un edificio che significa molto per la storia e l'identità culturale di Milano.

La scuola di via Sally Mayer è infatti stata edificata nei primi anni 60 su progetto dell'architetto Eugenio Gentili Tedeschi, già impegnato nella ricostruzione del Tempio di Via Guastalla. Un edificio all'avanguardia ancora oggi, dotato di palestre, mense, campo sportivo, centro di ricreazione, campi da gioco e terrazze coperte. Oltre 50 anni di attività, con migliaia di alunni (oggi sono oltre 500) che però “pesano” sulle strutture. La Fondazione, in accordo con Scuola e Comunità Ebraica, ha cadenzato una serie di interventi per il recupero totale dell'edificio. Il lotto di lavori, che si è concluso ufficialmente il 29 maggio scorso, riguarda le scuole elementari che occupano gran parte del pian terreno e primo piano dell'istituto e circa 200 allievi in 9 classi, non tutti italiani per inciso, perché la scuola accoglie molti studenti dall'estero, in particolare Israele e USA.

La cerimonia di inaugurazione ha visto la presenza del rabbino capo di Milano Rav Alfonso Arbib, del co presidente della Comunità Ebraica di Milano Raffaele Besso, della presidente della Fondazione Scuola Karen Nahum e naturalmente dei docenti dell'Istituto, a cominciare dal preside Agostino Miele e dalla coordinatrice didattica delle primarie Claudia Bagnarelli; ma ad essere protagonisti sono stati soprattutto gli allievi delle elementari, rappresentati dagli alunni di quinta, e tante famiglie che hanno contribuito a finanziare i lavori dedicando quel gesto a nonni e genitori che come loro hanno frequentato l'Istituto e confermando così un impegno che in via Sally Mayer si tramanda di generazione in generazione.

Infine una curiosità: in occasione dei lavori molti dei banchi ancora in ottime condizioni sono stati donati all'Istituto Comprensivo “Monte Amiata” di Rozzano per allestire un laboratorio di informatica e molte sedie sono state regalate alla Parrocchia Santi Chiara e Francesco in Ponte Sesto di Rozzano. Questa estate cominceranno i lavori anche per il secondo lotto che riguarderà l’ala nord-est delle Primarie al Piano Rialzato e Primo Primo e la Fondazione è già impegnata sulla raccolta dei contributi che serviranno per ultimare i lavori.

 




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